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Antiche storie
tra terra e mare
LA CITTÀ DI MARANO LAGUNARE

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Antiche storie tra terra e mare
LA CITTÀ DI MARANO LAGUNARE

Incorniciata dalla splendida laguna sorge la cittadina di Marano Lagunare, le cui origini risalgono all’epoca romana. Possente fortezza nata nel 1031 come baluardo difensivo del Patriarcato di Aquileia, divenne poi e rimase per secoli ambita roccaforte della Repubblica di Venezia. Antico e suggestivo borgo di pescatori dal volto rugoso impastato di sole e di sale e dall’arcaico idioma veneto che perdura fra le sue calli ed i suoi campielli, dalla piazza “Granda” fino al molo “Porta del Mar” conserva ancora oggi un forte legame con la cultura e tradizione marinara veneta.
“Se Venesia no la fussi, Maran saria Venesia” E l’influenza veneta è evidente anche nella parlata locale, il dialetto maranese, che trova le sue origini nella lingua vetero veneta e che ha assunto accenti e toni legati il più delle volte, alla dura vita della pesca, l’attività primaria dei suoi abitanti. Percorrerete il centro storico, ascoltate ciò che essa può raccontare, ponetevi sotto la Torre Millenaria, ponetevi sotto l’ala del tempo.

LA LAGUNA MARANESE

Da Lignano Sabbiadoro fino alla Foce dell’Isonzo, senza considerare alcune zone bonificate il paesaggio si distingue per le acque poco profonde e per la vegetazione e la fauna tipiche delle aree umide salato-salmastre. Questo tratto di costa offre allo sguardo un fronte di isole e di banchi sabbiosi tra la terraferma e il mare aperto, che delinea un arco lungo oltre 30 chilometri e che ospita le lagune più settentrionali del Mediterraneo, quelle di Grado e Marano, che insieme coprono un’area di oltre 16.000 ettari.
Al loro interno si trovano decine di piccole isole e barene, coperte dalla tipica vegetazione e abitate da un’infinita varietà di uccelli e di altri animali, che danno vita a un ecosistema unico al mondo, dall’equilibrio estremamente delicato. Per motivi storici vengono identificate due lagune, anche se si tratta in realtà di una sola: quella del Friuli Venezia Giulia, compresa tra l’Isonzo e il Tagliamento. La laguna di Marano è situata tra la Foce del tagliamento, a ovest, e il canale di Porto Buso, che segna l’inizio della Laguna di Grado, a est. La laguna è separata dal mare da un lido sabbioso, il cordone litoraneo. La laguna di Marano comprende due sottobacini: quello di Lignano e quello di Sant’Andrea, e comunica con il mare con le bocche di Porto di Lignano, Porto Sant’Andrea e Porto Buso. All’interno della laguna di Marano sfociano diversi fiumi di risorgiva provenienti dalla pianura. Andando da ovest a est i fiumi che s’incontrano sono lo Stella, il Turgnano, il Cormor, lo Zellina, il Corno e l’Ausa.

LE MAREE

Le escursioni di marea in quest’area sono le più forti del bacino del Mediterraneo con una media di 70 centimetri ma possono arrivare anche a oltre un metro.
Quest’area si caratterizza in particolare per le piane di marea e i numerosi isolotti naturali di barena presenti (i banchi fangosi che di norma emergono, maree eccezionali a parte). Su questi isolotti di barena (chiamati in dialetto tàpi, mentre le isolette artificiali su cui sorgono i tipici casoni di legno e canna sono dette mòte) cresce la vegetazione più caratteristica della laguna, costituita da piante in grado di tollerare la presenza di alte concentrazioni saline.
Attenzione quindi a dove vi trovate perché in Laguna ogni 6 ore il paesaggio cambia e possono emergere tre zone diverse: la prima comprende le aree al di sopra del livello medio delle alte maree quali il cordone litoraneo, le coste e le barene; la seconda è costituita dalle aree tra i livelli medi delle basse ed alte maree: piane di marea o velme; la terza comprende le aree al di sotto del livello medio delle basse maree, comprendenti i canali principali, le bocche lagunari e le paludi.

ACQUA DOLCE E SALATA: SALMASTRA

All’interno dell’arco lagunare sfociano diversi fiumi che nel complesso riversano in laguna un considerevole volume d’acqua dolce, svolgendo un ruolo determinante nel modificare le caratteristiche chimico-fisiche dell’acqua e l’idrologia del bacino. Questi fiumi immissari in laguna sono per lo più di risorgiva, caratterizzati quindi da trasporto solido minimo e da costanza di afflusso idrico. La portata media complessiva in periodi di magra è di circa 100 mc/sec, oltre la metà dei quali dovuti al solo fiume Stella.

La profondità media dell’acqua nell’area delle foci del Fiume Stella non arriva ad un metro e quindi sarebbe facile attraversarla a piedi. Peccato che ci sia l’insidia del fango. Questo rende il percorso molto insidioso e sempre più spesso le stesse imbarcazioni che decidono di avventurarsi lungo l’ultimo tratto del Fiume devono stare attente alla marea e alla traiettoria da scegliere.

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